Come ti racconto gli italiani ai tempi del Covid!
“ Non ce n’è di coviddi !!”; “Proteggiamoci dal covid!! ”
“ Mettiamo la mascherina e proteggiamoci” , “La mascherina fa male e non serve a nulla !”
“ I contagi aumentano!!” , “No! I contagi sono uguali ma facciamo più tamponi.”
“ E’ tutta una messa in scena del governo!!”, “Dillo a chi ha visto la gente morire di covid !”
E con queste frasi si potrebbe continuare all’infinito … quanti di noi in questi ultimi mesi non hanno sentito pronunciare queste parole?
In piena emergenza sanitaria gli italiani si dividono in due categorie, i negazionisti, ovvero quelli per cui il Covid-19 non esiste o al più è una influenza solo un po’ più forte delle altre e gli allarmisti, superfan della mascherina e del gel igienizzante che seguono maniacalmente tutte le regole e – come Catone il Censore – girano con fare sospettoso per farle rispettare a tutti gli altri al grido di “Moooriremo Tutti!!!”.
I sostenitori del “no-covid” basano le loro tesi sul presupposto che il Covid non esiste, ma si tratta di un’operazione pianificata dai “poteri forti” con la complicità delle forze politiche, per imporre un regime di sorveglianza autoritario, iniettando in un dibattito ed in una questione puramente sanitaria elementi politici probabilmente poco azzeccati.
Gli allarmisti, dal canto loro invocano la chiusura totale, un nuovo lockdown con immagini da tempesta epocale o da catastrofe imminente, pubblicando e postando foto ed articoli di giovani malati in terapia intensiva o titoloni sull’aumento dei contagi.
Chi ha ragione? Nessuno.
Il rispetto: è il rispetto il punto fondamentale in tutta questa storia. Non sono i poteri forti; non sono i titoloni allarmisti acchiappa click, il punto focale della questione è quanto siamo in grado di rispettare gli altri.
Partiamo da un assunto: tutte le opinioni vanno rispettate così come tutte le regole vanno seguite che ci piacciano o meno. Dobbiamo avere rispetto sia per chi ritiene che mettere la mascherina possa avere degli svantaggi o per chi ritiene che il governo metta in campo misure di contenimento discutibili o esagerate sia per chi ritiene che sia giusto e necessario mettere la mascherina e evitare il più possibile il contatto sociale, del resto, ognuno è libero di avere la propria opinione.
Quel che conta è che c’è uno stato di diritto che legifera e detta delle regole che – come cittadini – abbiamo il dovere di seguire. Applicare dunque le 3 o 4 regole che ci sono state date (mascherina, igienizzazione delle mani, distanziamento sociale e no assembramenti) dovrebbe essere oltre che un dovere, anche e soprattutto una questione di rispetto per gli altri. Abbiamo bisogno di ritrovare equilibrio e lucidità nei giudizi, per accettare come necessarie e commisurate alla situazione tutte quelle indicazioni, privazioni e rinunce che dovrebbero servire a tutelare il bene collettivo.
Una comunità in grado di avere cura di se stessa è anche una comunità informata, consapevole e in grado di stabilire un rapporto di reciproca fiducia con i propri rappresentanti nelle istituzioni. Dobbiamo poi smetterla di confondere il tifo da stadio, che fa più danni della grandine e ridà fiato ad allarmisti, complottisti e negazionisti con l’analisi scientifica dei dati ed una corretta lettura delle informazioni che ci vengono, ogni giorno, fornite. La battaglia per vincere contro la pandemia è ancora lunga e complessa ed autosabotarci non è proprio la scelta più intelligente che possiamo fare.
Fonte: fanpage.it
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