Sono rientrati in Italia da poche settimane i ragazzi che hanno partecipato a STAY (Smart Tourism Against Youth Unemployment), il progetto europeo Erasmus+ ka1 che ha portato, per il primo round partenze, 40 studenti di 4 istituti superiori di secondo grado della regione Umbria, a vivere un’esperienza tirocinio formativa all’estero. Durante l’incontro pre-partenza tenutosi presso l’ITET ALDO CAPITINI di Perugia per informare i ragazzi sulle attività lavorative giornaliere e come muoversi in una città straniera in tutta sicurezza, si è presentata anche l’iniziativa promossa dagli istituti partecipanti al progetto: ideare il logo che sarà il nuovo volto del progetto STAY.
Con una valigia carica di aspettative, curiosità, qualche incertezza e tanta voglia di fare, i ragazzi sono partiti per quest’esperienza altamente gratificante e qualificante di 3 settimane presso più di 30 imprese dislocate in destinazioni europee. Le scuole che hanno aderito al progetto sono.
3 i loghi creati dai ragazzi dei gruppi partiti per Germania, Spagna e Slovenia degli istituti: ITET Aldo Capitini, capofila del progetto, l’IISPTC “A.Casagrande – F.Cesi” di Terni, l’istituto Omnicomprensivo “Rosselli- Rasetti” di Castiglion del Lago e l’IIS tecnico professionale di Spoleto.
L’iniziava chiedeva ai ragazzi di realizzare idealmente il logo spiegando cosa significasse per loro e quali valori portasse con sé, ma i ragazzi hanno fatto di più, penna alla mano hanno disegnato graficamente il logo da loro ideato. L’ITET Aldo Capitini ha quindi deciso di pubblicare sulla propria pagina FB i loghi realizzati dai ragazzi dando il via ad un contest della durata di due settimane che a suon di like ha scelto il logo vincitore e dunque il nuovo volto del progetto STAY.
Il logo vincitore è quello del gruppo di ragazzi con Destinazione Germania: “Il significato di tutto ciò sta nel far comprendere che proprio la perfetta armonia tra regolarità e irregolarità rendono i soggetti degni di essere visti e vissuti” dicono i ragazzi. Lo skyline sullo sfondo invece raffigura 10 monumenti europei collegati tra loro, 10 come i ragazzi del gruppo di Berlino al fine di rappresentare il forte legame stretto grazie a quest’esperienza…
Quanto realizzato dai ragazzi è la conferma della riuscita del progetto STAY: permette allo studente di dimostrare le proprie capacità individuali e professionali, durante un’esperienza condivisa con con gli altri partecipanti.
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Il logo realizzato dai ragazzi del gruppo della Germania.
Un logo questo che racchiude una carica di significati. “La scritta Erasmus disegnata in primo piano sullo skyline rappresenta le due facce della medaglia di una grande metropoli”, da un lato la regolarità della scritta da il senso di ordine e di organizzazione caratteristico delle grandi metropoli europee e dall’altro l’irregolarità che si nota guardando attentamente la scritta, rappresenta quei “difetti” che ogni città possiede. “Il significato di tutto ciò sta nel far comprendere che proprio la perfetta armonia tra regolarità e irregolarità rendono i soggetti degni di essere visti e vissuti” dicono i ragazzi. Lo skyline sullo sfondo invece raffigura 10 monumenti europei collegati tra loro, 10 come i ragazzi del gruppo di Berlino al fine di rappresentare il forte legame stretto grazie a quest’esperienza. A concludere il logo è la scritta STAY posizionata tra due archi che “rappresentano la traiettoria dell’aereo (partenza e arrivo) nonché l’inizio e la fine del progetto che appunto, inizia con un volo, e termina con il medesimo” scrivono i ragazzi.[/caption]
Il logo dei ragazzi del gruppo della Slovenia.
Nell’ideazione del logo i ragazzi hanno scelto l’aereo per simboleggiare il viaggio ed enfatizzato la lettera S come se fosse una scia di condensazione con i colori della bandiera europea, la grafica minimale del logo rappresenta “la semplicità con cui si potrebbe partire e imparare” dicono i ragazzi.
Il logo realizzato dagli alunni del gruppo della Spagna.
Per i ragazzi il logo rappresenta la loro esperienza, un’opportunità che gli ha aperto gli occhi verso culture ed abitudini diverse. “Ora possiamo affermare di avere una marcia in più perché siamo stati in grado di adattarci ad esse e allo stesso tempo di integrarle alle nostre” affermano i ragazzi.
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