Dopo lo stato di emergenza Coronavirus quale nuova fase si aprirà per i progetti di scambio internazionali?
Le temporanee misure applicate durante l’emergenza sanitaria potranno diventare strumenti ordinari nella futura progettazione europea. Come?
Se guardiamo a un ipotetico scenario europeo dopo la pandemia, i concetti di scambio internazionale, spostamento di persone e trasferimento di conoscenze, skills e competenze ci appaiono meno scontati rispetto a qualche settimana fa. I confini nazionali non sono mai stati così netti e delineati e la velocità nel raggiungere mete lontane sembra oggi rallentare. Implementare attività di spostamenti fisici e di trasferimenti cognitivi tra Stati europei sono azioni che non potranno più avvalersi esclusivamente dei soliti strumenti di mobilità, formazione on-site e comunicazione diretta.
L’isolamento e il distanziamento sociale conseguenti alla diffusione del Covid19 hanno sollecitato l’adozione di misure d’intervento urgenti nel settore della didattica, della formazione professionale, del dialogo interculturale, del turismo e del patrimonio culturale. Tali misure rappresentano una temporanea parentesi di prova per testare nuove metodologie necessarie al proseguimento delle attività di progetti europei finanziati da programmi comunitari come Erasmus+, Europa Creativa, Europa per i Cittadini, EuropeAid e altri. Molte di queste soluzioni d’emergenza a breve termine potrebbero ancorarsi nella nostra quotidianità e diventare i nuovi strumenti per la progettazione futura.
Quali strumenti potranno essere normalizzati e sfruttati nello scenario futuro?
#Scambi didattici e professionalizzanti online
Oggi più che mai è emersa l’importanza delle piattaforme digitali. L’Italia si trova ancora al 24esimo posto in Europa nel campo della digitalizzazione dell’economia e della società e vede solo il 20% del suo corpo docente in possesso di un corso formativo in materia di alfabetizzazione digitale. Nel futuro prossimo questo strumento andrà strutturato e inserito come prassi nell’educazione scolastica, universitaria e nella formazione professionale di giovani e adulti. I progetti internazionali andranno a promuovere la circolazione e lo scambio virtuale di materiali didattici e di approcci innovativi tra docenti scolastici, professori universitari, esperti di tutta Europa per favorire l’insegnamento a distanza, la partecipazione degli studenti a classi virtuali, la strutturazione di svariati corsi di e-learning professionalizzanti per i lavoratori o formativi per i nuovi profili richiesti dal mercato.
#Scambi cultuali e d’inclusione sociale virtuali
Il distanziamento sociale tra le popolazioni andrà a minacciare la promozione del dialogo interculturale, la solidarietà e la conoscenza dell’altro. Oggi l’Europa ha trovato una risposta all’emergenza lanciando il progetto Erasmus+ Virtual Exchange. Partendo da questo, gli scambi culturali in modalità online dovranno essere incoraggiati e organizzati sfruttando le tecnologie. Soprattutto i giovani dovranno essere maggiormente coinvolti in progetti basati su dibattiti virtuali, condivisioni di pensiero e di esperienze al fine di abbattere le reali distanze geografiche.
#Scambi turistici e di promozione del patrimonio culturale in streaming
Valorizzare il patrimonio significa innanzitutto riconoscerlo quale valore e saperlo sempre diffondere, in ogni modo. La chiusura degli spazi culturali e delle frontiere ai turisti ha spinto l’offerta culturale europea a mettere in rete i migliori contributi di arte, letteratura e storia per far conoscere e riscoprire il grande patrimonio artistico culturale del territorio al pubblico. La pubblicazione di libri e saggi in forma gratuita, le dirette streaming, i “Gran Virtual Tour” hanno già “aperto” molti musei, biblioteche, teatri, sale di concerti in tutto il continente. La creatività dei prossimi progetti europei dovrà attivare nuove risorse umane ed economiche volte a favorire la creazione di una vera “digital strategy” dedicata a questo settore.
Oggi stiamo assistendo a una rivoluzione: il superamento degli spazi fisici di condivisione. Lo scenario futuro prossimo dovrà promuovere la strutturazione e la normalizzazione delle realtà online, virtuali e in streaming volte a garantire la continuità del flusso di trasmissione delle competenze e della conoscenza, l’espletamento dei lavori ordinari e la creazione di occasioni di diffusione e fruizione culturale, sia divulgative che educative.
Fonti:
- Eugenio Bruno, La crisi spinge la didattica online: al via alla piattaforma di e-learning, Il Sole 24 ore, 3 marzo 2020.
- Europa.eu,Erasmus+ Virtual Exchange
- Mibact, Gran Virtual Tour
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